28/03/11

Usare Facebook in ufficio fa perdere il posto di lavoro?

Le aziende dovrebbero adeguare il regolamento interno per quanto riguarda questo e altri social network, perché è vero che usare Facebook in ufficio fa perdere il posto di lavoro, ma i dipendenti non si possono licenziare in tronco perché in fondo si tratta sempre di un sito per comunicare che potrebbe sostituire la posta elettronica tradizionale oppure il telefonino se consideriamo le potenzialità della chat.
Ci sono molte società che hanno deciso di bloccare il login e l'accesso in generale proprio dal sistema, in modo da evitare anche successivi controlli più approfonditi dove poi entra anche la questione sulla privacy.
Ovviamente questa decisione non piace proprio a chi è abituato staccare, anche per pochi minuti, gli occhi dai documenti seri della sua occupazione.
A prescindere dal fatto che possiamo ritenere un piccolo momento di svago, è meglio non esagerare perché altrimenti si rischia davvero di compromettere il futuro professionale.
Magari l'introduzione di un regolamento interno dove viene esplicitamente comunicato in quali misure viene consentito l'utilizzo di questo genere di siti in determinati momenti della giornata, potrebbe essere letto con una chiave molto utile.

Il dipendente, invece di trovarsi un muro davanti alla connessione, magari potrebbe avere a disposizione questo servizio durante le ore della pausa pranzo e non generare troppi accessi perché il datore può comunque effettuare dei controlli e mettere a repentaglio il contratto firmato con una motivazione che non riuscirebbe a smuovere nemmeno il sindacato.
Attenzione anche ai commenti negativi che riguardano la tua azienda, mi riferisco a quelli pubblicati sul profilo in bacheca, perché potrebbero portare al licenziamento oltre alle sanzioni previste quando si viene scoperti.
I ragazzi, sicuramente più esperti della community che usano tutti i giorni per chattare, dovrebbero avvertire i genitori che devono stare attenti alle loro visite, in fondo le nuove generazioni servirebbero anche a dimostrare che sono utili.

Tuttavia mi preoccupa il fatto che ormai la comunicazione avviene molto attraverso questo mezzo che determina una buona dose di democrazia partecipata e non informarsi tramite questo canale tecnologico, in fondo può determinare la mancanza di un approfondimento sulle notizie del giorno.
Ovviamente ci sono i quotidiani che compensano, ma le opinioni scorrono più velocemente nel web su questo spazio a differenza di quello che si può dire e pensare.
Dalla parte di un direttore, possiamo dargli anche ragione, però, sul fatto che quando si sta seduti davanti alla scrivania, effettivamente non si possono permettere delle distrazioni frequenti, perché può risentirne il rendimento della società con il relativo fatturato che metterebbe in difficoltà la produzione.
Però, forse dovremmo fare un confronto tra i vari settori, perché se qualcuno lavora nel campo del marketing, ha senza dubbio bisogno di interagire con tutto il mondo con il supporto dell'idea di Mark Zuckerberg, perché ormai siamo consapevoli che per trovare tutti online non si ricorre nemmeno più all'email, così come avveniva qualche anno fa, perché questo strumento è stato sostituito da queste rubriche dei contatti aggiunti.